Sito Storico "Un Omaggio al DUCE" - Online dal 28 Luglio del 2000 un impegno sempre rinnovato perchè non dobbiamo mai dimentichare quello che ha fatto Benito Mussolini per l'Italia e per gli Italiani. Portare avanti la sua idea è il nostro compito. Il Ventennio Fascista è stato l'unico, dopo duemila anni a ridare gloria all'Italia. W Il DUCE W Il Fascismo !

La Storia del Ventennio

Processo ai "Traditori"

A metà novembre 1943 si riunì a Verona il primo Congresso del Partito Fascista Repubblicano, che emanò un manifesto programmatico, il cui primo punto annunciava la convocazione di una Costituente. Si concedeva qualcosa al ripristino del principio elettorale, perché si affermava che il "metodo di nomina" doveva contemperare il sistema gerarchico (nomina dall’alto) col sistema popolare (nomina dal basso). Si presupponeva la formazione di un partito unico, formato soltanto da una minoranza sceltissima di puri e onesti, la cui tessera non sarebbe stata richiesta per alcun impiego o incarico. Si puntava almeno a parole su una politica sociale che avrebbe dovuto riguadagnare al fascismo il favore delle masse proletarie, e una politica giudiziaria più garantista di quella che era stata adottata dal regime. Due mesi dopo, il 13 gennaio 1944, il Consiglio dei ministri di Salò sviluppò i punti del "Manifesto di Verona", soprattutto per quanto riguardava l’economia. Per processare i membri del Gran Consiglio che il 25 luglio avevano votato l’ordine del giorno Grandi, dei quali soltanto sei (Ciano, De Bono, Marinelli, Cianetti, Pareschi e Gottardi) erano stati arrestati, mentre altri tredici erano sfuggiti alla cattura (e tra essi Grandi, Bottai e Federzoni), si riunì a Verona, l’8 gennaio 1944, il Tribunale Speciale, che due giorni dopo concluse il processo con la condanna a morte degli imputati (presenti e in contumacia), a eccezione di Cianetti, che ebbe trent’anni di reclusione. La domanda di grazia da essi inoltrata pare che a Mussolini non sia mai pervenuta. Certo è che le pressioni per la condanna non vennero dai tedeschi, ma dai gerarchi fascisti che circondavano Mussolini, soprattutto Pavolini e Buffarini-Guidi. Ciano, De Bono, Marinelli, Pareschi e Gottardi furono fucilati a Verona la mattina dell’li gennaio 1944.

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